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Calcolo dell'IVA

L'Imposta sul Valore Aggiunto è un'imposta sui consumi, che viene attribuito solo all'incremento di valore che un servizio o un bene acquista dopo ogni passaggio economico, partendo dalla produzione per terminare col consumo del servizio o del bene stesso. Grazie ad un collaudato sistema di detrazione e rivalsa, l'imposta grava completamente sul consumatore finale mentre per il soggetto passivo d'imposta resta neutrale infatti egli può detrarre l'IVA pagata sui beni o servizi acquistati nell'esercizio della sua attività, dall'imposta a suo debito derivante dalla propria fatturazione di suddetti beni e servizi.


L'IVA quindi diviene un costo solo per i soggetti che non possono detrarla ovvero per i consumatori finali.

Esempio di calcolo dell'IVA: un artigiano acquista materie prime per un valore di 10.000 euro, per cui dovrà pagare al venditore una somma di 12.000 euro (10.000 di imponibile + 2.000 di IVA). Dopo una serie di lavorazioni effettuate su queste materie prime, il valore finale del prodotto lavorato sia di 12.000 euro. Al momento dell'acquisto, l'utente finale verserà all'artigiano una somma di 14.400 euro (12.000 di imponibile + 2.400 di IVA). L'IVA che l'artigiano dovrà quindi versare allo stato non è di 2.400 euro, ma 2.400 (fatturate) – 2.000 (pagate al venditore di materie prime) = 400 euro. L'artigiano è quidi soggetto passivo d'imposta e può detrarre l'imposta pagata sugli acquisti dall'imposta addebitata sulle vendite.